Come i Gender Bonds possono aiutare il raggiungimento della Gender Equality

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La parità di genere è inserita tra i principali obiettivi da tutte le principali istituzioni internazionali, come ONU e Unione Europea, e nazionali, basti pensare al fatto che la parità di genere è uno dei tre obiettivi trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. IDEM nasce nel 2020 con la missione di dare un contributo effettivo alla riduzione delle diseguaglianze di genere nelle organizzazioni, attraverso l’IDEM Index, una metrica specifica, scientificamente validata, in grado di rappresentare il livello effettivo di gender equality.

Gender Gap: non c’è gestione senza misurazione​

Quattro incontri per esplorare la misurazione come chiave per raggiungere e mantenere la parità di genere in azienda.

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Alcuni dati sulla parità di genere nel mondo del lavoro

Nonostante manchino solo sette anni alla scadenza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite, l’Obiettivo 5 – “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze” risulta al momento irraggiungibile, con le più recenti stime del World Economic Forum che prevedono, al ritmo attuale, l’impiego di 132 anni per colmare il divario di genere. In questo sconfortante quadro, una nota positiva è rappresentata dai Gender Bonds (obbligazioni di genere), che possono offrire una soluzione promettente per indirizzare i finanziamenti verso progetti che riducono le disuguaglianze di genere e promuovono l’empowerment delle donne.

La vicedirettrice esecutiva di UN Women Anita Bhatia già nel 2021, in occasione del Forum di Cooperazione Internazionale dell’Egitto, sottolineò la rilevanza dei finanziamenti innovativi per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (“Sustainable Development  Goals – SDGs”), evidenziando come UN Women ritenesse che per realizzare gli SDGs fosse “fondamentale l’uso di meccanismi innovativi di finanziamento di genere, come i Gender Bonds sovrani, e la collaborazione con i partner dello sviluppo e il settore privato per stabilire e utilizzare una lente di genere negli investimenti.” Inoltre, Bhatia si augurava che “attraverso solide partnership” fosse possibile “influenzare la direzione del capitale per aumentare i finanziamenti per l’uguaglianza di genere”.

Negli ultimi anni gli investimenti sostenibili hanno registrato una crescita significativa grazie alla continua e crescente attenzione degli investitori per i fattori ambientali, sociali e di governance (“Environmental, Social and Governace – ESG”). I mercati globali dei capitali possono, infatti, svolgere un ruolo cruciale nel finanziare i progressi verso la parità di genere e l’impiego della c.d. finanza sostenibile offre nuove modalità per affrontare le tematiche sociali, compresa la disuguaglianza di genere. Le obbligazioni di genere rispondono a questo bisogno, potendo accelerare i processi di uguaglianza di genere e di empowerment femminile. Il tema è diventato protagonista di ulteriore interesse anche in ragione del prossimo termine del 2030 per quanto riguarda l’Agenda per lo sviluppo sostenibile. Infatti, il mercato già in passato era stato testimone dell’introduzione di obbligazioni sociali o di sostenibilità che perseguono obiettivi più ampi, assorbendo le finalità di equità di genere negli strumenti sustainability-linked, mentre i Gender Bonds sono caratterizzati da un ambito d’azione ben delineato e specifico, che è esattamente rappresentato dal raggiungimento dell’eguaglianza di genere. Secondo le Linee guida globali dell’International Capital Market Association, dell’International Finance Corporation e di UN Women, gli emittenti di obbligazioni sostenibili possono integrare gli obiettivi di uguaglianza di genere nell’uso dei proventi o negli indicatori-chiave di performance dell’obbligazione. A tal fine, le Linee guida raccomandano di collegare le obbligazioni a politiche e programmi che migliorano il benessere delle donne e riducono le disuguaglianze, nonché di monitorare e verificare l’impatto dell’obbligazione, riferendo sull’effettiva riduzione dei divari individuati. I potenziali emittenti devono dunque assicurarsi di disporre di piani d’azione concreti in materia di genere per scongiurare finalità di “pinkwashing”.

Come anticipato, le obbligazioni di genere vengono utilizzate per finanziare interventi mirati a specifiche questioni di uguaglianza di genere, che, ad esempio, possono riguardare il finanziamento di prestiti per piccole imprese a conduzione femminile. In particolare, tra i temi più urgenti da affrontare per raggiungere l’Obiettivo 5 e che potrebbero essere maggiormente sfruttati dagli emittenti di obbligazioni troviamo: l’aumento degli investimenti nell’economia dell’assistenza, la chiusura del divario retributivo di genere, il sostegno alle misure di protezione sociale per le lavoratrici dell’economia informale o l’aumento dell’offerta di servizi di assistenza alle vittime di violenza contro le donne. Come le comuni obbligazioni, i Gender Bonds possono essere acquistati da investitori pubblici, privati, nazionali o internazionali, e, come visto, possono essere utilizzati per una varietà di progetti, tutti aventi un’esplicita finalità di genere.

Lo scorso anno, UN Women e la Borsa del Lussemburgo (LuxSE) hanno agito in partnership promuovendo un finanziamento sostenibile per la parità di genere. Lo sforzo congiunto mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui Gender Bonds e a incoraggiare una maggiore allocazione di capitali per affrontare le disuguaglianze economiche e sociali che persistono tra donne e uomini a livello globale. Per dare un ulteriore impulso e visibilità al tema, UN Women e LuxSE hanno prodotto una serie di casi di studio intitolata “Innovative Financing for Gender Equality via Bonds”, con l’obiettivo di fornire esempi concreti e catalizzare l’azione degli investitori e degli emittenti di obbligazioni, agevolando informazioni-chiave sull’utilizzo di questo tipo di obbligazioni. Le informazioni contenute nei casi di studio sono state raccolte dalla Borsa del Lussemburgo e riviste dagli emittenti di obbligazioni e da UN Women, con l’obiettivo di fornire dettagli e approfondimenti sugli strumenti di finanziamento innovativi che hanno integrato gli obiettivi di uguaglianza di genere e di empowerment delle donne.

Prendendo in considerazione i casi-studio proposti dalla pubblicazione, si può notare come essi provengano da diverse parti del mondo, includendo sia Paesi in via di sviluppo, che economie avanzate.  Guardando alla Spagna, ad esempio, il governo della Comunità autonoma dell’Andalusia ha emesso Gender Bonds utili a raccogliere capitali per migliorare i servizi alle vittime di violenza di genere nella regione andalusa. In Tanzania, invece, una banca commerciale ha emesso un’obbligazione di genere per finanziare le piccole imprese e si è impegnata a riferire sui posti di lavoro creati per le donne (contribuendo, come nel caso della Spagna, all’Obiettivo 10 – Ridurre le diseguaglianze, in aggiunta all’Obiettivo 5), mentre in Messico è stata emessa un’obbligazione di circa 150 milioni di dollari dai Fondi fiduciari per lo sviluppo rurale per concedere lo status di beneficiario del credito alle donne e alle imprese gestite da donne, aumentando così l’inclusione finanziaria femminile (tra gli SDGs coinvolti troviamo gli Obiettivi 1 – Sconfiggere la povertà, 2 – Sconfiggere la fame, 5 – Parità di genere, 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica e 10 – Ridurre le diseguaglianze). Nella zona dell’Asia-Pacifico, l’Asian Development Bank (ADB) ha emesso 14 obbligazioni di genere dove i progetti ammissibili delle obbligazioni comprendono quelli che mirano a ridurre le disparità di genere e a promuovere l’emancipazione delle donne e ragazze della regione. Considerando la Finlandia, nazione sempre ai vertici delle classifiche sulla gender equality, troviamo l’emissione di diverse obbligazioni di genere che perseguono gli obiettivi di garantire un’assistenza sanitaria accessibile e superare del divario digitale di genere, oltre all’inclusione finanziaria, toccando diversi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs 1, 5, 8 e 10 – già citati in precedenza, a cui si aggiunge l’Obiettivo 9 – Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile). Come si può notare, sebbene la finalità di genere sia la principale, anche altri SDGs vengono perseguiti attraverso i Gender Bonds, evidenziando l’interazione e l’intersezione fra i diversi Obiettivi, già evidenziata nel nostro articolo Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso una prospettiva di genere.

Questi casi di studio dimostrano che l’uguaglianza di genere è un obiettivo-chiave per il raggiungimento non solo dell’uguaglianza di genere, ma anche del più ampio concetto di sviluppo sostenibile. Concentrando i proventi delle obbligazioni sulle comunità femminili o aiutandole ad accedere al sostegno finanziario, si potrebbe creare una sinergia per accelerare il conseguimento dei risultati prefissi dall’Agenda 2030, soddisfacendo una molteplicità di Obiettivi di sviluppo sostenibile contemporaneamente. L’augurio è che gli operatori dei mercati finanziari possano cogliere l’opportunità unica offerta dai Gender Bonds, oltre che dagli strumenti ESG, per catalizzare la promozione dell’uguaglianza di genere sia nel settore pubblico che privato, attraverso le occasioni di finanziamento offerte dagli strumenti finanziari sostenibili.

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